L'inchiesta

Al limitare di un grande bosco di castagni, in tempo che solo i più smemorati possono dire lontano, un manipolo di eroi si radunò per fare fronte comune alla minaccia della noia e dello smarrimento reciproco. Guidati dalla cieca saggezza dei loro istinti, forti contro le igieniche seduzioni di logoranti tolette, riuscirono dopo giorni di lotta a ricacciare l'Invisibile Nemico nelle sue terre d'ombra e grande fu la gioia dei loro cuori. Ma nel profondo della loro anima sapevano che la lotta non era conclusa e i più savi tra loro avvertirono che un altro grande avversario preparava la sua offensiva: un nemico terribile e ancora sconosciuto, di cui avevano letto il nome tra le stelle: Il Trentesimo.
Il bosco parlò loro e seppero che la battaglia si doveva tenere in un Altrodove e un Altroquando. Fu così che giurarono di attraversare il mondo e, uniti, battersi contro l'oscura terza decade. Fu mutilato il Libro della Legge acché il loro patto divenisse indistruttibile e il loro sangue si mischiò nella Promessa Che Non Può Non Essere Mantenuta.

Dopo quel giorno gli eroi si separarono, ognuno prese il suo cammino, ma dentro ciascuno covava la scintilla di quel sacro accordo. Le avventure a cui ognuno era costretto però, fecero si che sfumassero alcune delle parole di quel giuramento e alcuni di loro vennero colti da grandi dubbi


A tutti era chiaro quale fosse l'Altrodove, ma molti dubitarono dell'Altroquando....
Alcuni dissero che si dovesse cogliere l'Astro al suo tentesimo giro. Altri pensavano che solo il tempo del Leone fosse quello giusto e proposero d'attendere oltre.
A lungo ci si interrogò nelle accademie




Lunghe furono le discussioni, ma l'eco della Promessa si faceva sempre più debole nel frastuono del quotidiano.
Ci si rivolse ai più sapienti del regno in cerca di una risposta




Si chiese aiuto agli oracoli



Si sperò nelle profezie dei sogni



Finché finalmente qualcosa si illuminò nella mente di uno di loro e tutto fu chiaro



Si decise che solo il più prode di loro poteva risolvere il dilemma che stava lacerando la compagnia, solo il campione del Regno avrebbe potuto trovare ciò che il tempo aveva inghiottito. Fu così che il Cavaliere Villoso scese dal Nord in sella al suo bianco destriero per portare a termine la Grande Inchiesta




Egli avrebbe ritrovato la pergamena su cui era stata sigillata la Promessa Che Non Può Non Essere Mantenuta.
Galoppò oltre monti e fiumi, affrontò migliaia di insidie e infine giunse al desolato Pease Barbuto, là dove ancora l'uomo non è riuscito a portare l'ordine e ancora vige la Legge della Calcina.
Si sa che là incontrò il Re del Paese e che a lui in persona chiese la copia del patto, affinché chiarezza fosse fatta.
Chiese che ne fosse pubblicata la scansione perché fosse visibile a tutto il Consiglio.
Ancora il prode Villoso non ha fatto ritorno e molti temono per la sua vita, perché capricciosa e temibile è la volontà del Re Barbuto.....

grazie cavalier villoso, i miei dubbi che a lungo mi tolser lo sonno presto saranno sedati. confido in te
un abbraccio solenne

... e intanto tramano, nell'ombra tramano, coloro che non conoscono la minaccia della terza decade...

L'Uomo Nero e Bubbolo, il suo infido famiglio

Vi amo
Via mo'
V iamo

Cosa poteva fare il cavalier V-L'o(r)so contro il temibile e imperscrutabile Re Barbuto?



Egli era assiso sul trono di ferro e da li faceva e disfaceva




protetto da formidabili guardie del corpo












Le sue genti aspettavano da tempo che il perfido re emettesse un ghigno che li avrebbe tolti infine dal suo tremendo dominio così come diceva l'oracolo: V-L'o(r)so gli raccontò una barzelletta sperando e confidando negli insegnamenti del nano D'Hario, il suo mentore mellifluo e sodomita. Ma non venne sortito effetto alcuno.

Allora V-L'o(r)so, scosso dal fallimento, trasse dal cappello la sua ultima carta, la mossa della SEDUCENZA:



Al che re Barbuto non potette che sfoderare un ghigno ridanciano trasformandosi in iulbrinner ma con i capelli



E donò la sacra scrittura al gruppo di gay compagni di Vi-Loson

Ed ecco , Figli di Pan, il Sacro Patto:

"Trenta inverni...col cazzo che me lo ricordavo." disse l'oracolo agli eroi.
"Ora vi rivelerò il significato di queste parole. Dovete seguire i ritmi della natura, non quelli artifiziosi degli uomini, contando le stagioni dalle nevi trascorse dalla vostra nascita. Ora, l'ultimo di voi è (che poi saresti tu tentò di dire un eroe ricevendo in cambio un nocchino fortissimo) nato il nono giorno del dodicesimo mese dell'anno millenovecentoottantunesimo. Egli avrà trascorso trenta inverni dalla prima lacrima il ventesimo giorno del terzo mese dell'anno duemilaundeicesimo, equinossio di primavera e termine della stagione delle nevi. Dovrete compiere il pellegrinaggio a partire da quella data, ma non oltre la fine dell'inverno successivo, quello dell'anno duemiladodicesimo".

"E' duqnue questa la verità oracolo?"

"Questa è una verità. Ce n'è un altra possibile e te la svelerò se smetti di scaccolarti" L'eroe si tolse le dita dal naso, ma ormai la mente dell'oracolo era stata invasa dal pensiero di un'ulteriore China Martini, e la seconda verità non fu mai rivelata.....

Grazie Re Barbuto


E mi sa che l'oracolo ha ragione....

- Attendete! - urlò di contro il Rosso cavaliere dell'Ovest. - Attendete! N'ho di che da raccontare. Buone nuove? Non saprei, ma meritevoli d'essere ascoltate in placido silenzio, i cuori leggeri e uniti in cerchio attorno ad un virtuale bivacco...-

come poli? cosa? gil si bivaccò e non me ne sono accorto?

o 'n 'do s'era sennò?

Cari Re barbosi, Oracoli, Cavalieri dell'Ovest e Villosi tutti.
Dall'alto della mia torre nella Valle vedo e provvedo, ultimo della mia specie, al bene futuro di ognuno di noi, che ancora giace come un serpente tra le nebbie del tempo di Addavvenì.
Per questo l'altra notte, riunito in una fosca taverna a confabulare con l'Oracolo e l'Uomo-Bulone (che mangia metallo nella nera Skan Dik Cì) ho proposto, e propongo adesso a tutti voi, la rivisitazione di una nota tradizione invernale:
la cena davanti al camino dove ci s'ingozza, si beve e si parla (con la bocca piena).
Cogliendo il favore dell'Astro natalizio, che ci porta redivivi ad incontrarci di nuovo dai quattro angoli del mondo noto, perchè non riunirsi e discutere finalmente del nostro grande viaggio? Chi, come, dove, ma soprattutto QUANDO E PERCHE'???
Dovremo esserci tutti: i due Cavalieri erranti, il Re barbuto riemerso dalla Carcina, l'Oracolo, l'Uomo-Bulone, forse anche lo sperduto Barcarlo Giarzagli, di cui si dice oggi abbia due teste e tre fave, e ovviamente l'Istruttore delle Nebbie noto per la sua vista monodimensionale. Io ci metto volentieri la valle, la torre ed il camino, forse anche i tortelli ed il cignale, ma lascio a voi l'ardua quistione: si stabilisce una data?
Ho parlato.

Un bacio affettuoso ricco di Costanza

dalla nebbia dico: il 26?

tabù

almeno 27.

Fatemi sapere.

Signore della Valle, tu che solo puoi calzare il nero copricapo del Sommo Kon Dom, scorgesti bene tra le pieghe dell'Addavvenì. Lo Specchio del Giornocheancoranonfu riflette mostra la mia sfida alla Montagna il 28 29 30 (vo a sciare dopo anni e anni e anni, speriamo bene.. ). Dono al Consiglio e qualunque altro dei giorni che l'erranza regala alle Terre dei Padri.

nel frattempo qualcuno mi saluti l'intelematico Lapo

ilmat ha scritto:tabù

almeno 27.

Fatemi sapere.

Idem con patate.
The same, with potato side.

prototipoli ha scritto:

ilmat ha scritto:tabù

almeno 27.

Fatemi sapere.

Idem con patate.
The same, with potato side.

Essendo il 27 un lunedì potrebbe andar bene. Sennò son cazzi acidi.

allora ok per il lunedi 27
naturalmente autoinvitodigruppo al pernotto, nevvero padron fulvio?!
chi ha problemi parli ora ora o taccia per sempre...
p.s. ma a rava quando si gioca...?

aspetta aspetta aspetta
NON E' UN RINGAMBO, e neanche una proposta, è giusto per testare la situazione:


il 30 potrebbe essere buono lo stesso?

Kenzo ha scritto:

aspetta aspetta aspetta
NON E' UN RINGAMBO, e neanche una proposta, è giusto per testare la situazione:


il 30 potrebbe essere buono lo stesso?

E' giovedì, il giorno in cui faccio chiusura fino a mezzanotte. Per cui direi che per voi va bene.

OK, niente. Il 27 cena. Mettere il dito sotto, ma non a me.

allora un bel fist all'elfico nano fulvio...

cesò

ma un altro oscuro personaggio, si preparava a dargli battaglia
egli era Severïnø, e li avrebbe battuti in terra come i rospi:

EVVIVA EVVIVA IL SACRO SEVERìNçO...

peccato che m'ha proprio ieri bruciato il trapano meglio....

ma lo ripareremo e brinderemo insieme al cane morto che tiene in braccio.

ilmat ha scritto:EVVIVA EVVIVA IL SACRO SEVERìNçO...

peccato che m'ha proprio ieri bruciato il trapano meglio....

ma lo ripareremo e brinderemo insieme al cane morto che tiene in braccio.

Peraltro morto perchè lui lo ha strangolato. La foto lo ritrae proprio nell'atto di sacrificare la vita del canide ai sacri dei delle Parlate Nasali.

Comunque io confermo la mia presenza il 27. Anzi felzio, se il 26 voi siete su e non a cena da qualche australoparente io mi insedierei da voi nel pomeriggio di quel giorno per rimanervi fino al compimento della fumosa riunione.