LA CUCINA DI MONTENEGRO (sottocategorica FORGOTTEN)
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Kenzo
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Re: LA CUCINA DI MONTENEGRO (sottocategorica FORGOTTEN)
se parli della storia che hai scritto te tutto ok...
se parli della storia che io ti ho raccontato parlandoti e descrivendoti Skyroth ed il suo rapporto con Vandòel, inchinati allo shogun delle fulviolande...
Un drago che alla morte del proprio cavaliere (non padrone) si addormenta ai suoi piedi aspettandone il futuribile ritorno... e alla comparsa di esso retrocede ad un livello evolutivo più basso per "aspettare" che il cavaliere sia degno di cavalcarlo...questo è essere rilevanti sia su piccola che larga scala, nella ruota dell'universo...
ops...ho detto troppo.
a presto
se parli della storia che io ti ho raccontato parlandoti e descrivendoti Skyroth ed il suo rapporto con Vandòel, inchinati allo shogun delle fulviolande...
Un drago che alla morte del proprio cavaliere (non padrone) si addormenta ai suoi piedi aspettandone il futuribile ritorno... e alla comparsa di esso retrocede ad un livello evolutivo più basso per "aspettare" che il cavaliere sia degno di cavalcarlo...questo è essere rilevanti sia su piccola che larga scala, nella ruota dell'universo...
ops...ho detto troppo.
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ilmat- Cubo gelatinoso
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Re: LA CUCINA DI MONTENEGRO (sottocategorica FORGOTTEN)
via lo ammetto pubblicamente:
a me i racconti di dario garbano
..e parecchio!
che nessuno pensi il contrario perché vede che sono sempre a criticare il nostro buon scrittore in erba
(vale soprattutto per te dario, che poi stai a piagne)
daltronde si sa:
le critiche fanno bene!
forza dario facci sognare
..e comunque vaffanculo che non hai rigovernato i piatti ieri sera!
ah..lo sai chi ti saluta un casino??
GIOCARE!!!!
a me i racconti di dario garbano
..e parecchio!
che nessuno pensi il contrario perché vede che sono sempre a criticare il nostro buon scrittore in erba
(vale soprattutto per te dario, che poi stai a piagne)
daltronde si sa:
le critiche fanno bene!
forza dario facci sognare
..e comunque vaffanculo che non hai rigovernato i piatti ieri sera!
ah..lo sai chi ti saluta un casino??
GIOCARE!!!!
Re: LA CUCINA DI MONTENEGRO (sottocategorica FORGOTTEN)
Fulzio Aureliano Landi ha scritto:via lo ammetto pubblicamente:
a me i racconti di dario garbano
..e parecchio!
che nessuno pensi il contrario perché vede che sono sempre a criticare il nostro buon scrittore in erba
(vale soprattutto per te dario, che poi stai a piagne)
daltronde si sa:
le critiche fanno bene!
forza dario facci sognare
..e comunque vaffanculo che non hai rigovernato i piatti ieri sera!
ah..lo sai chi ti saluta un casino??
GIOCARE!!!!
grazie, è bello vedere che basta bubare un po' per ottenere dei complimenti
se parli della storia che hai scritto te tutto ok...
se parli della storia che io ti ho raccontato parlandoti e descrivendoti Skyroth ed il suo rapporto con Vandòel, inchinati allo shogun delle fulviolande...
Beh, ovvio che parlo della storia che ho scritto io. A me serviva un drago che pensasse e agisse così perchè funzionale a questa storia e alla sua atmosfera...
Çorkan il Bianco- Cubo gelatinoso
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ilmat- Cubo gelatinoso
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Re: LA CUCINA DI MONTENEGRO (sottocategorica FORGOTTEN)
ma senti, senti cosa si scopre su Corkan e il suo draghetto...
a Zorgan non ci penso mai, ma forse sbaglio..
il racconto è bello. mi piace l'eterno che ci hai messo dentro. si congela l'anima a pensare questo futuro...
abbiamo capito una cosa: toccate pure tutto, ma se si parla di draghi, occhio... ognuno ha le sue
un abbraccio, cari i miei segaioli
a Zorgan non ci penso mai, ma forse sbaglio..
il racconto è bello. mi piace l'eterno che ci hai messo dentro. si congela l'anima a pensare questo futuro...
abbiamo capito una cosa: toccate pure tutto, ma se si parla di draghi, occhio... ognuno ha le sue
un abbraccio, cari i miei segaioli
Re: LA CUCINA DI MONTENEGRO (sottocategorica FORGOTTEN)
Kenzo ha scritto:ma senti, senti cosa si scopre su Corkan e il suo draghetto...
a Zorgan non ci penso mai, ma forse sbaglio..
il racconto è bello. mi piace l'eterno che ci hai messo dentro. si congela l'anima a pensare questo futuro...
abbiamo capito una cosa: toccate pure tutto, ma se si parla di draghi, occhio... ognuno ha le sue
un abbraccio, cari i miei segaioli
Bella Kenzo!
No te preocupa, a Zorgan ci penso io per tutti...
Per i draghi è vero, non si possono toccare, secondo la vulgata comune. Ma, grazie anche agli stimolanti interventi dei nostri amici, c'ho pensato. Se uno lo fa con criterio e scienza per me può toccare qualsiasi cosa. I draghi a cui sono abituato sono degli esseri superiori in tutto (D&D) o delle bestie (Il Regno del Fuoco, Elric). Qui (dove, badate bene, niente è fatto con scienza o criterio, perchè questa storia l'ho praticamente vomitata) si esplora , a casaccio, un'altra via.
Çorkan il Bianco- Cubo gelatinoso
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Re: LA CUCINA DI MONTENEGRO (sottocategorica FORGOTTEN)
Ahaa... finalmente ho letto tutto...
Devo sottolineare due cose: 1) Armuril non è gay, ma è il più maschio dei generali nanici... mascolinità che del resto è confermata dall'essere stato nominanto 2) l'unico re elfo dei nani.
"Non c'è una storia che racconti delle sue gesta, ma tra gli elfi del Grande Albero le leggende dicono che dopo quarant'anni di regno tra i Nani della Montagna, abbia lasciato la guida del popolo di pietra al più indicato Krotosk il Tetro, e che abbia raggiunto il Mare della Luna tanto desiderato. Qui, dimenticando tutte le sofferenze di Faerun e le proprie pene, sarebbe rimasto talmente incantato dal suono dell'infinita risacca da celebrarne la bellezza in un canto composto sul momento, giudicato talmente meraviglioso da indurre gli Dei a richiamare Armuril il Diviso alla loro celestiale corte, per deliziare le loro eterne esistenze con la propria voce et leggiadria. Ancora oggi, scrutando il cielo in una serena notte estiva, si dice sia possibile scorgere il suo seggio astrale, dal quale sembra che continui a provenire il suo eterno canto."
dagli scritti di Ralko Re Lupo Morrigan, Gran Maestro della Biblioteca di Waterdeep*
*come Ralko sia giunto su Faerun, è ancora oggetto di studio.
Devo sottolineare due cose: 1) Armuril non è gay, ma è il più maschio dei generali nanici... mascolinità che del resto è confermata dall'essere stato nominanto 2) l'unico re elfo dei nani.
"Non c'è una storia che racconti delle sue gesta, ma tra gli elfi del Grande Albero le leggende dicono che dopo quarant'anni di regno tra i Nani della Montagna, abbia lasciato la guida del popolo di pietra al più indicato Krotosk il Tetro, e che abbia raggiunto il Mare della Luna tanto desiderato. Qui, dimenticando tutte le sofferenze di Faerun e le proprie pene, sarebbe rimasto talmente incantato dal suono dell'infinita risacca da celebrarne la bellezza in un canto composto sul momento, giudicato talmente meraviglioso da indurre gli Dei a richiamare Armuril il Diviso alla loro celestiale corte, per deliziare le loro eterne esistenze con la propria voce et leggiadria. Ancora oggi, scrutando il cielo in una serena notte estiva, si dice sia possibile scorgere il suo seggio astrale, dal quale sembra che continui a provenire il suo eterno canto."
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*come Ralko sia giunto su Faerun, è ancora oggetto di studio.
Re: LA CUCINA DI MONTENEGRO (sottocategorica FORGOTTEN)
prototipoli ha scritto:Ahaa... finalmente ho letto tutto...
Devo sottolineare due cose: 1) Armuril non è gay, ma è il più maschio dei generali nanici... mascolinità che del resto è confermata dall'essere stato nominanto 2) l'unico re elfo dei nani.
"Non c'è una storia che racconti delle sue gesta, ma tra gli elfi del Grande Albero le leggende dicono che dopo quarant'anni di regno tra i Nani della Montagna, abbia lasciato la guida del popolo di pietra al più indicato Krotosk il Tetro, e che abbia raggiunto il Mare della Luna tanto desiderato. Qui, dimenticando tutte le sofferenze di Faerun e le proprie pene, sarebbe rimasto talmente incantato dal suono dell'infinita risacca da celebrarne la bellezza in un canto composto sul momento, giudicato talmente meraviglioso da indurre gli Dei a richiamare Armuril il Diviso alla loro celestiale corte, per deliziare le loro eterne esistenze con la propria voce et leggiadria. Ancora oggi, scrutando il cielo in una serena notte estiva, si dice sia possibile scorgere il suo seggio astrale, dal quale sembra che continui a provenire il suo eterno canto."
dagli scritti di Ralko Re Lupo Morrigan, Gran Maestro della Biblioteca di Waterdeep*
*come Ralko sia giunto su Faerun, è ancora oggetto di studio.
Vogliamo il Canto.
Di come poi Corkan sia succeduto a Krotosk non s'è capito, ma va bene.
In realtà io ipotizzavo che tu fossi partito a cercare l'albino. Non sarai mica salito in cielo senza risolvere questa questione?
Çorkan il Bianco- Cubo gelatinoso
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Re: LA CUCINA DI MONTENEGRO (sottocategorica FORGOTTEN)
Ho riletto il racconto di dario cercando un'interpretzione di Zorgan e un possibile futuro, e devo dire che è proprio bello. Bello.
Complimenti. Pubblicalo.
Mat
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Re: LA CUCINA DI MONTENEGRO (sottocategorica FORGOTTEN)
Ciacciando fra la roba che ho portato via da casa sartilanda, poiché presto mia sorella vi si stabilirà, ho trovato l'incipit del Libro della Compagnia del Lago, che trascriverò così come lo scrissi una decina d'anni orsono...
"Per tutti i montanari rozzi e puzzolenti che infestano questo lurido posto, mi volete spiegare che ci fate là sotto?"
Pioggia.
Silenzio.
Nitrito di cavalli e sbuffi d'impazienza.
Un tramonto freddo e nebbioso, viscido.
"Oilà signorine, parlo con voi due!"
Voce vecchia e fin troppo saputa di bancherelle senza pretese.
Si sentì, fra il tic tic della pioggia sulle foglie morte, come un cozzar di pentole e una figura alta e ammantata si alzò avvicinandosi al carro coperto dov'era seduto il vecchio, che intanto s'era imbacuccato ancora di più nelle lacere coperte di lana.
"Non siete cadaveri allora" disse attraverso i drappi sdruciti, e alzò il cappello a larga tesa per vedere meglio in quell'oscurità di bosco.
"ancora non lo siamo, ma se restiamo là sotto quella roccia finiamo per diventare licheni noi stessi..."
Una voce limpida, giovane, un po' triste.
Il vecchio dal carro vide che chi gli parlava era un ragazzo dalla barba ben rasata. Si riparava dalla pioggia con un mantello grezzo e scuro, che lasciava intravedere un'armatura. Questa lo ricopriva interamente. Il vecchio dedusse che doveva trattarsi d'un giovane guerriero di nobile famiglia, che se ne vagava col suo scudiero in cerca di chissacché.
"Amici miei, perché non concludiamo questa lunga strada insieme? I miei pupazzi, là dietro, si sentono soli...vi offro un passaggio ad Ashabenford in cambio della vostra compagnia e di protezione".
"Di buon grado", disse il giovane guerriero, tenendo la testa nascosta sotto il cappuccio.
Intanto anche l'altro, rimasto fino ad allora al buio dello sperone di pietra, si era alzato, caricandosi sulle spalle diversi bagagli.
"Protezione da che cosa?" disse il viandante con voce dura e scontrosa.
Come in risposta si sentì in lontananza un lungo, lugubre ululato, proprio mentre le ultime luci del tramonto morivano fra gli alberi.
"Ho ritardato, quest'oggi, ed il buio m'ha sorpreso in strada, per non parlare di questa maledetta pioggia!..Non siete di queste parti eh? Questa zona è casa di lupi, signori miei; e non è bene trovarsi in strada con due grossi muli, e non parlo di voi, dopo il tramonto...svelti!"
I due si avvicinarono al carro coperto e il vecchio si accorse che il secondo straniero era ben protetto da un'armatura nera e adornata, ma che non gli copriva tutto il corpo. era inoltre armato di una lancia lunga tre braccia e di uno scudo rotondo che aveva incisa nel centro l'effige di una rosa.
Il vecchio parve sollevato all'idea di aver avuto tanta fortuna...
"Due guerrieri" disse tra sé.
"No mio buon amico", disse il ragazzo dall'armatura lucente, e scostando il mantello dal petto mostrò il simbolo sacro di Torm, un guanto di ferro, scolpito al centro del pettorale lucido.
"Sono un seguace di Torm il Giusto, un sacerdote..."
I due fecero posto fra le cianfrusaglie del carro e deposero i loro zaini, scudi e bagagli, ma non si separarono dalle armi. Prima di salire a cassetta Armatura Lucente offrì la mano al vecchio:
"Sono Corkan il grigio, fedele a Torm, Dio della lealtà". Si calò il cappuccio, sotto la pioggia battente le lanterne appese al carro illuminarono i corti capelli grigi del giovane, ed i suoi occhi dello stesso gelido colore.
" Lui è Seyan di Yanos, il paese che ha dato i natali ad entrambi".
"fedele a se stesso..." aggiunse l'altro con una nota di sarcasmo.
"Sì, sì, avremo tempo per presentarci; salite su!" ordinò il vecchio sempre più impaziente, stringendo la mano al giovane. Il carro partì dopo lo schiocco delle redini, con uno strattone.
"potete chiamarmi Gorzan, sono un costruttore e venditore di marionette..."
Un altro lungo e freddo ululato percorse il bosco. Lentamente il carro con le sue due lanterne scomparve tra la nebbia, inghiottito dal buio...
"Per tutti i montanari rozzi e puzzolenti che infestano questo lurido posto, mi volete spiegare che ci fate là sotto?"
Pioggia.
Silenzio.
Nitrito di cavalli e sbuffi d'impazienza.
Un tramonto freddo e nebbioso, viscido.
"Oilà signorine, parlo con voi due!"
Voce vecchia e fin troppo saputa di bancherelle senza pretese.
Si sentì, fra il tic tic della pioggia sulle foglie morte, come un cozzar di pentole e una figura alta e ammantata si alzò avvicinandosi al carro coperto dov'era seduto il vecchio, che intanto s'era imbacuccato ancora di più nelle lacere coperte di lana.
"Non siete cadaveri allora" disse attraverso i drappi sdruciti, e alzò il cappello a larga tesa per vedere meglio in quell'oscurità di bosco.
"ancora non lo siamo, ma se restiamo là sotto quella roccia finiamo per diventare licheni noi stessi..."
Una voce limpida, giovane, un po' triste.
Il vecchio dal carro vide che chi gli parlava era un ragazzo dalla barba ben rasata. Si riparava dalla pioggia con un mantello grezzo e scuro, che lasciava intravedere un'armatura. Questa lo ricopriva interamente. Il vecchio dedusse che doveva trattarsi d'un giovane guerriero di nobile famiglia, che se ne vagava col suo scudiero in cerca di chissacché.
"Amici miei, perché non concludiamo questa lunga strada insieme? I miei pupazzi, là dietro, si sentono soli...vi offro un passaggio ad Ashabenford in cambio della vostra compagnia e di protezione".
"Di buon grado", disse il giovane guerriero, tenendo la testa nascosta sotto il cappuccio.
Intanto anche l'altro, rimasto fino ad allora al buio dello sperone di pietra, si era alzato, caricandosi sulle spalle diversi bagagli.
"Protezione da che cosa?" disse il viandante con voce dura e scontrosa.
Come in risposta si sentì in lontananza un lungo, lugubre ululato, proprio mentre le ultime luci del tramonto morivano fra gli alberi.
"Ho ritardato, quest'oggi, ed il buio m'ha sorpreso in strada, per non parlare di questa maledetta pioggia!..Non siete di queste parti eh? Questa zona è casa di lupi, signori miei; e non è bene trovarsi in strada con due grossi muli, e non parlo di voi, dopo il tramonto...svelti!"
I due si avvicinarono al carro coperto e il vecchio si accorse che il secondo straniero era ben protetto da un'armatura nera e adornata, ma che non gli copriva tutto il corpo. era inoltre armato di una lancia lunga tre braccia e di uno scudo rotondo che aveva incisa nel centro l'effige di una rosa.
Il vecchio parve sollevato all'idea di aver avuto tanta fortuna...
"Due guerrieri" disse tra sé.
"No mio buon amico", disse il ragazzo dall'armatura lucente, e scostando il mantello dal petto mostrò il simbolo sacro di Torm, un guanto di ferro, scolpito al centro del pettorale lucido.
"Sono un seguace di Torm il Giusto, un sacerdote..."
I due fecero posto fra le cianfrusaglie del carro e deposero i loro zaini, scudi e bagagli, ma non si separarono dalle armi. Prima di salire a cassetta Armatura Lucente offrì la mano al vecchio:
"Sono Corkan il grigio, fedele a Torm, Dio della lealtà". Si calò il cappuccio, sotto la pioggia battente le lanterne appese al carro illuminarono i corti capelli grigi del giovane, ed i suoi occhi dello stesso gelido colore.
" Lui è Seyan di Yanos, il paese che ha dato i natali ad entrambi".
"fedele a se stesso..." aggiunse l'altro con una nota di sarcasmo.
"Sì, sì, avremo tempo per presentarci; salite su!" ordinò il vecchio sempre più impaziente, stringendo la mano al giovane. Il carro partì dopo lo schiocco delle redini, con uno strattone.
"potete chiamarmi Gorzan, sono un costruttore e venditore di marionette..."
Un altro lungo e freddo ululato percorse il bosco. Lentamente il carro con le sue due lanterne scomparve tra la nebbia, inghiottito dal buio...
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