si gioca a rava!
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ilmat
taranis
Fulzio Aureliano Landi
marcio
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si gioca a rava!
chi ci mette il culo e chi la fava?!
comunque ricordo l'appuntamento col terrore di venerdi 2 ottobre
ore 20 castello farina (nome poco terrorizzante, lo riconosco)
chuss
master marcio
comunque ricordo l'appuntamento col terrore di venerdi 2 ottobre
ore 20 castello farina (nome poco terrorizzante, lo riconosco)
chuss
master marcio
marcio- Giff
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Re: si gioca a rava!
te lo puoi sognare! ehheheFulzio Aureliano Landi ha scritto:posso portare anche il braccio di riserva?
taranis- Admin
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Re: si gioca a rava!
finalmente, quando mi trasformo nell'ibrido fra uomo lupo e mezzuomo, il temibile mezz'uomo lupo, o ragazzo volpino, o signore delle donnole, o donnola del signore, o...???
mandaci un message per ricordo.
...e come ti dissi ricorda che grandi sono state le emozioni che mi pervasero in molte delle tue sedute...quando i pg ti aiutano vengono fuori cose splendide! e noi ti aiuteremo,
tuo barlo
mandaci un message per ricordo.
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tuo barlo
ilmat- Cubo gelatinoso
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master marcio pubblica pubbliche scuse
scusate cari giocatori di rava per la pessima gestione della data da giocare. sono sinceramente a me avverso per il ritardo. oltretutto è dieci giorni che penso alla seduta e mi non vedevo l'ora di giocare. ma i lavori del cazzo producono effetti del cazzo....
orbene, se a voi va bene, si giocherebbe venerdi 9 ottobre in quel di via farina.
pensavo nel frattempo di mandarvi il riassunto delle ultime sedute, sul quale sarete invitati ad apporre gionte, variazioni e quant'altro. anche perchè ho (tra gli altri) due pessimi difetti: scrivo tardi tali riassunti e non faccio mai andare le cose come pensavo!
le posto qui o vi mando una mail?
ciau
master marcio
orbene, se a voi va bene, si giocherebbe venerdi 9 ottobre in quel di via farina.
pensavo nel frattempo di mandarvi il riassunto delle ultime sedute, sul quale sarete invitati ad apporre gionte, variazioni e quant'altro. anche perchè ho (tra gli altri) due pessimi difetti: scrivo tardi tali riassunti e non faccio mai andare le cose come pensavo!
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master marcio
marcio- Giff
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avviso importante!
vi ricordo con gioia di aggiornare le schede per venerdi....cari passatori di livello!!!!
marcio- Giff
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Re: si gioca a rava!
Credo tu intenda per domenica...
comunque, trovo a scritto a pagina 87 del manuale che col passaggio di livello si perdono tutte le penalità legate a maledizioni, risucchi di livelli et similia.
comunque, trovo a scritto a pagina 87 del manuale che col passaggio di livello si perdono tutte le penalità legate a maledizioni, risucchi di livelli et similia.
Ospite- Ospite
incredibile scoperta!!!
sembrava impossibile, sembrava semplicemente sfortuna, ma finalmente ho capito: l'acqua al 2 sta boicottando ravenloft!!! e sapete perchè? perchè sono dei vecchioni nostalgici che giocano ancora alla prima ed. e non vogliono il progresso!
si si, ormai sono sicuro...
ma noi non ci fermeremo davanti a questi matusa, e quindi....
DOMENICA 11 ottobre a partire dalle 18, via la farina
speriamo sia la volta bona
la luna ormai si è rotta di aspettarci e ha già iniziato a decadere...brutto presagio ragazzi....suona a morto!!!
"oggi è domenica, domani si muore..." etc etc
ciao a tutti
genuflettendomentissimamente vostro
master marcio
si si, ormai sono sicuro...
ma noi non ci fermeremo davanti a questi matusa, e quindi....
DOMENICA 11 ottobre a partire dalle 18, via la farina
speriamo sia la volta bona
la luna ormai si è rotta di aspettarci e ha già iniziato a decadere...brutto presagio ragazzi....suona a morto!!!
"oggi è domenica, domani si muore..." etc etc
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marcio- Giff
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riassunto rava parte 1
"Ancora in viaggio verso il tetro castello Avernus, i quattro eroi proseguono nel folto della boscaglia, fino ad arrivare ad una palude dal lezzo nauseante, le cui uniche forme di vita sembrano essere i molti insetti che riempiono l'aria ed un enorme albero che affonda le proprie radici nella melma paludosa. Mentre si avvicinano, un gorgoglio sotterraneo, prima di scorgere una figura vagamente femminile che fuoriesce dal fondo dell'acqua stagnante. Malkolm ha una fitta al cuore, nel riconoscere nei suoi lineamenti il bellissimo volto di Hope, mentre gli altri riescono a vedere la creatura per quello che è: un'orrida, decrepita donna che si avventa su di loro con una velocità sorprendente, mentre le scure radici dell'albero si propagano fino a cercarli: l'albero inizia quindi a muoversi molto lentamente. La determinazione del gruppo verso la propria missione non conosce ostacoli e con furia distruttiva si abbatte sui propri nemici, massacrandoli in pochissimo tempo. Malkolm rimuove quindi gli occhi della terribile ninfa della palude, occhi che vengono conosciuti tra gli esperti di magia con il nome di "Pietre del cuore".
Di nuovo sul sentiero, appena percepibile, mentre il castello inizia a stagliarsi all'orizzonte, prima che un ultimo tratto di foresta, fitto e intricato come mai fino ad allora, lo copra nuovamente alla loro vista.
Di nuovo sul sentiero, appena percepibile, mentre il castello inizia a stagliarsi all'orizzonte, prima che un ultimo tratto di foresta, fitto e intricato come mai fino ad allora, lo copra nuovamente alla loro vista.
marcio- Giff
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riassunto rava parte 2
...liane, edere e strane piante pendono dagli alberi, asserragliati come ultimi guardiani a protezione del propri osignore. Le liane si attorcigliano attorno ai tronchi come edera soffocante, salgono sopra i rami nodosi delle querce, rendendo lento ed arduo il cammino.
Ma non solo le liane strisciano tra i rami degli alberi: scendono giù penzolanti strane corde violacee, che all'improvviso si lanciano verso il gruppo, paralizzando al solo contatto. Il panico inizia a farsi strada nelle loro menti. Presto queste strane liane si rivelano essere parti di orribili scheletri totalmente privi di carne se non per questi fili rossastri che partono dal busto, si arrampicano sulle morti gole e fuoriescono da bocche afone.
Il combattimento dura pochi attimi: gli eroi abbattono una dopo l'altra ogni creatura immonda che blocca il loro sentiero, e si lanciano di corsa verso il castello che svetta sulle loro teste.
Questo si presenta come un complesso di cinque torri, alte fino a sfidare il cielo, con una torre centrale che si erge più alta, circondata dalle altre quattro. Ogni torre è circondata dalle altre da scale prive di protezione, un'infinità di scale lanciate nel vuoto, impossibili geometrie per un luogo inaccessibile. In alto svolazzano strani uccellacci neri, uniche forme di vita presenti.
Ma non solo le liane strisciano tra i rami degli alberi: scendono giù penzolanti strane corde violacee, che all'improvviso si lanciano verso il gruppo, paralizzando al solo contatto. Il panico inizia a farsi strada nelle loro menti. Presto queste strane liane si rivelano essere parti di orribili scheletri totalmente privi di carne se non per questi fili rossastri che partono dal busto, si arrampicano sulle morti gole e fuoriescono da bocche afone.
Il combattimento dura pochi attimi: gli eroi abbattono una dopo l'altra ogni creatura immonda che blocca il loro sentiero, e si lanciano di corsa verso il castello che svetta sulle loro teste.
Questo si presenta come un complesso di cinque torri, alte fino a sfidare il cielo, con una torre centrale che si erge più alta, circondata dalle altre quattro. Ogni torre è circondata dalle altre da scale prive di protezione, un'infinità di scale lanciate nel vuoto, impossibili geometrie per un luogo inaccessibile. In alto svolazzano strani uccellacci neri, uniche forme di vita presenti.
marcio- Giff
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riassunto rava parte 3
Da una torre del castello, che pare emergere da un unico enorme sperone di roccia, come un dente incastonato su un solitario picco, si intravede una tetra gabbia vuota.
Il castello è circondato da un fossato di scura acqua, immobile se non per brevi e fugaci movimenti sotto la superficie. Per oltrepassare il fossato c'è un robusto ponte di legno, largo poco più di una carrozza. Spesse liane di edera partono dall'acqua del fossato, strisciano sulla terra, sulla roccia, ed arrivano alle costruzioni che emergono dalle nebbie circostanti. Un fumo nerastro sorge da dentro il castello, un fumo denso, scacciato con difficoltà dal vento che spira a quest'altezza.
Mentre attraversano il ponte, il silenzio del luogo e la sua maestosità fanno scorrere un brivido lungo la schiena dei quattro eroi, per la prima volta dubbiosi dei propri passi.
Il portone di legno è gigantesco, alto più di cinque uomini, e ai suoi lati due enormi statue di guerrieri sembrano sorvegliarlo, con una spada appoggiata al portone. Questo sembra un ostacolo insormontabile, e il gruppo inizia quindi ad esaminare più attentamente le guardie. Arrampicandosi sopra di esse, Barlo nota come ognuna di loro sia priva di un occhio, e come, rispetto alla grandezza della statua, le fessure degli occhi siano piccole, delle dimensioni di un occhio umano. Malklm suggerisce quindi di inserire le pietre del cuore strappate alla ninfa mostruosa della palude: non appena inseriti, le guardie iniziano a ruotare su sè stesse, aprendo il grande portone di legno. Malkolm recupera quindi le pietre grazie all'agilità di Barlo e il portone inizia a chiudersi alle loro spalle, con un rumore capace di gelare loro il sangue nelle vene.
Il castello è circondato da un fossato di scura acqua, immobile se non per brevi e fugaci movimenti sotto la superficie. Per oltrepassare il fossato c'è un robusto ponte di legno, largo poco più di una carrozza. Spesse liane di edera partono dall'acqua del fossato, strisciano sulla terra, sulla roccia, ed arrivano alle costruzioni che emergono dalle nebbie circostanti. Un fumo nerastro sorge da dentro il castello, un fumo denso, scacciato con difficoltà dal vento che spira a quest'altezza.
Mentre attraversano il ponte, il silenzio del luogo e la sua maestosità fanno scorrere un brivido lungo la schiena dei quattro eroi, per la prima volta dubbiosi dei propri passi.
Il portone di legno è gigantesco, alto più di cinque uomini, e ai suoi lati due enormi statue di guerrieri sembrano sorvegliarlo, con una spada appoggiata al portone. Questo sembra un ostacolo insormontabile, e il gruppo inizia quindi ad esaminare più attentamente le guardie. Arrampicandosi sopra di esse, Barlo nota come ognuna di loro sia priva di un occhio, e come, rispetto alla grandezza della statua, le fessure degli occhi siano piccole, delle dimensioni di un occhio umano. Malklm suggerisce quindi di inserire le pietre del cuore strappate alla ninfa mostruosa della palude: non appena inseriti, le guardie iniziano a ruotare su sè stesse, aprendo il grande portone di legno. Malkolm recupera quindi le pietre grazie all'agilità di Barlo e il portone inizia a chiudersi alle loro spalle, con un rumore capace di gelare loro il sangue nelle vene.
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riassunto rava parte 4
Non appena si ritrovano al’interno del castello, il gruppo fa un’importante scoeprta: il libro “del vicino Castello Avernus”, tenuto in mano da Zefiro, inizia ad aprirsi, mostrando alcune pagine.
Sulla prima vi è scritto:
“Batte bollenti battiti
forgia feroci forze
anima corpi senz’anima
sangue brama l’esangue
guarda nascere guardiani
ma il martello maligno
rompere il cuore d’ossa ora può”
Dopo che il massiccio portone si è chiuso alle loro spalle, gli eroi sentono provenire un suono metallico e ritmico da una piccola costruzione nel cortile interno, la stessa dalla quale sembra fuoriuscire il fumo già notato dall’esterno: un suono chiaramente assimilabile a quello prodotto da un fabbro. Avvicinandosi alla fiinestra sul retro, scorgono solo una grande tenda scura che separa la stanza d’ingresso, quasi del tutto sgombra, dalla fucina vera e propria.
Entrando silenziosamente, scostando la pesante tenda, i quattro vedono una bassa figura, girata di schiena, dal carnato scuro, intenta a battere il suo martello su di un pezzo di ferro. Il calore della stanza è insostenibile.
Intenti a pensare come poter ottenere il martello, mentre decidono su come circondare la casa, Zefiro nota appena un movimento alle sue spalle, prima di sentire un colpo fortissimo al petto, in grado di scaraventarlo cinque passi lontano. Il fabbro sembra essere furioso, e soprattutto, dotato di una forza e di una velocità innaturali. Malgrado questo, e nonosante i gravi colpi ricevuti, i quattro riescono ad abbattere il fabbro, che lascia il suo martello, prima che il suo corpo sembri fondersi nella dura roccia. Armati di questo bellissimo oggetto, perfetto agli occhi del guerriero Uriel, ma anche a quelli dei due esperti di magia Malkolm e Zefiro, il gruppo entra finalmente dentro la costruzione principale, dopo aver notato un movimento continuo e regolare sui bastioni delle mura e sulle scale, il moto di sentinelle in eterna guardia.
Dentro, la polvere sembra essere rimasta la sola padrona. Regna sovrana, immobile e silenziosa, una cortina di brina che riluce di fronte alle torce. E’ una casa, e al tempo stesso sembra un tempio, e un cimitero. Non ci sono tracce di vita, è del tutto assente il calore del sangue, del movimento, della carne. Solo un odore vagamente dolciastro si fa strada tra il chiuso dell’area di questo piano.
Un’enorme stanza si trova di fronte a loro, grandissima, il cui soffitto si perde nell’oscurità, con al centro due colonne gigantesche, quasi come torri. Alle pareti sono appesi molti quadri, alti come due uomini, che ritraggono soggetti molto diversi tra loro, accomunati però dalla luce del loro sgurdo. Tra i ritratti vi è anche quello di Neros: è ormai quindi chiaro che i quadri raffigurano i signori dei diversi domini. Intanto giunge un’eco di lamento lontano….
Esplorando il piano terreno dell’enorme edificio, Zefiro, Malkolm, Uriel e Barlo notano un corridoio appena illuminato, e seguendolo, arrivano in una grande sala, dove un libro luccicante fluttua a pochi centimentri dal pavimento.
Il loro libro intanto si apre su di una nuova pagina:
Io scrivo e tu leggi
ma chi scrive e chi legge
tra le mura del castello?
Degli stranieri serbano memoria
la loro scompare, un libro appare
il nome ricorda
Davanti a loro un grande tavolo, ricoperto da libri e fogli sparsi. Uno di questi libri è aperto, e una penna variopinta scrive su di esso, anche se nulla sembra muoverla. Leggendo con difficoltà, sembra stia scrivendo il resoconto di un viaggio, e ali occhi dei due studiosi pare un libro di memorie. I quattro capiscono che i libri registra la vita passata di coloro che entrano nel regno di Azalin, mentre sul grande libro ci sono segnati solo nomi e date. La stanza è piena di scaffali di libri, disposti senza nessun ordine apparente. Uriel e Barlo notano inoltre uno strano effetto: la loro memoria passata va disgregandosi molto velocemente.
Intanto, un alito di vento fa voltare i quattro verso gli scaffali, dai quali emerge la figura evanescente di un uomo decapitato, che tiene la propria testa tra le sue mani. Il morto si presenta come il bibliotecario del castello, Elzarath, che si presenta gentile e cortese con gli eroi, che fanno altrettanto. I quattro vorrebbero cercare il libro afferente ad Azalin, ma il bibliotecario dice loro che non sa dove si trovi.
Dopo aver cercato a lungo (in che modo???????) gli eroi riescono a mettere le mani su quello che sembra essere il libro
Relativo alla vita di Azalin. In questo modo riescono ad ottenere il suo vero nome: Firan Zal’honan, Azal’Lan di Knurl accanto alla data 429 CY.
Sulla prima vi è scritto:
“Batte bollenti battiti
forgia feroci forze
anima corpi senz’anima
sangue brama l’esangue
guarda nascere guardiani
ma il martello maligno
rompere il cuore d’ossa ora può”
Dopo che il massiccio portone si è chiuso alle loro spalle, gli eroi sentono provenire un suono metallico e ritmico da una piccola costruzione nel cortile interno, la stessa dalla quale sembra fuoriuscire il fumo già notato dall’esterno: un suono chiaramente assimilabile a quello prodotto da un fabbro. Avvicinandosi alla fiinestra sul retro, scorgono solo una grande tenda scura che separa la stanza d’ingresso, quasi del tutto sgombra, dalla fucina vera e propria.
Entrando silenziosamente, scostando la pesante tenda, i quattro vedono una bassa figura, girata di schiena, dal carnato scuro, intenta a battere il suo martello su di un pezzo di ferro. Il calore della stanza è insostenibile.
Intenti a pensare come poter ottenere il martello, mentre decidono su come circondare la casa, Zefiro nota appena un movimento alle sue spalle, prima di sentire un colpo fortissimo al petto, in grado di scaraventarlo cinque passi lontano. Il fabbro sembra essere furioso, e soprattutto, dotato di una forza e di una velocità innaturali. Malgrado questo, e nonosante i gravi colpi ricevuti, i quattro riescono ad abbattere il fabbro, che lascia il suo martello, prima che il suo corpo sembri fondersi nella dura roccia. Armati di questo bellissimo oggetto, perfetto agli occhi del guerriero Uriel, ma anche a quelli dei due esperti di magia Malkolm e Zefiro, il gruppo entra finalmente dentro la costruzione principale, dopo aver notato un movimento continuo e regolare sui bastioni delle mura e sulle scale, il moto di sentinelle in eterna guardia.
Dentro, la polvere sembra essere rimasta la sola padrona. Regna sovrana, immobile e silenziosa, una cortina di brina che riluce di fronte alle torce. E’ una casa, e al tempo stesso sembra un tempio, e un cimitero. Non ci sono tracce di vita, è del tutto assente il calore del sangue, del movimento, della carne. Solo un odore vagamente dolciastro si fa strada tra il chiuso dell’area di questo piano.
Un’enorme stanza si trova di fronte a loro, grandissima, il cui soffitto si perde nell’oscurità, con al centro due colonne gigantesche, quasi come torri. Alle pareti sono appesi molti quadri, alti come due uomini, che ritraggono soggetti molto diversi tra loro, accomunati però dalla luce del loro sgurdo. Tra i ritratti vi è anche quello di Neros: è ormai quindi chiaro che i quadri raffigurano i signori dei diversi domini. Intanto giunge un’eco di lamento lontano….
Esplorando il piano terreno dell’enorme edificio, Zefiro, Malkolm, Uriel e Barlo notano un corridoio appena illuminato, e seguendolo, arrivano in una grande sala, dove un libro luccicante fluttua a pochi centimentri dal pavimento.
Il loro libro intanto si apre su di una nuova pagina:
Io scrivo e tu leggi
ma chi scrive e chi legge
tra le mura del castello?
Degli stranieri serbano memoria
la loro scompare, un libro appare
il nome ricorda
Davanti a loro un grande tavolo, ricoperto da libri e fogli sparsi. Uno di questi libri è aperto, e una penna variopinta scrive su di esso, anche se nulla sembra muoverla. Leggendo con difficoltà, sembra stia scrivendo il resoconto di un viaggio, e ali occhi dei due studiosi pare un libro di memorie. I quattro capiscono che i libri registra la vita passata di coloro che entrano nel regno di Azalin, mentre sul grande libro ci sono segnati solo nomi e date. La stanza è piena di scaffali di libri, disposti senza nessun ordine apparente. Uriel e Barlo notano inoltre uno strano effetto: la loro memoria passata va disgregandosi molto velocemente.
Intanto, un alito di vento fa voltare i quattro verso gli scaffali, dai quali emerge la figura evanescente di un uomo decapitato, che tiene la propria testa tra le sue mani. Il morto si presenta come il bibliotecario del castello, Elzarath, che si presenta gentile e cortese con gli eroi, che fanno altrettanto. I quattro vorrebbero cercare il libro afferente ad Azalin, ma il bibliotecario dice loro che non sa dove si trovi.
Dopo aver cercato a lungo (in che modo???????) gli eroi riescono a mettere le mani su quello che sembra essere il libro
Relativo alla vita di Azalin. In questo modo riescono ad ottenere il suo vero nome: Firan Zal’honan, Azal’Lan di Knurl accanto alla data 429 CY.
marcio- Giff
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C'E' DEL MARCIO SU 'STO FORUM
A Marcio! e smettela de 'ntasa' 'r forum co' 'ste minchiate de Ravenlo'...
E mandaje 'na mail, no!?!?
Comunque, salutami Dumas, che a Ralko manca tanto...
E mandaje 'na mail, no!?!?
Comunque, salutami Dumas, che a Ralko manca tanto...
riassunto rava parte 5 (alla faccia del poli)
Malkolm pronuncia l’arcano nome e un’improvvisa tempesta si alza all’interno della biblioteca: fogli e libri si muovono impazziti nell’aria, mentre il grigio arcanista avverte una stretta micidiale al proprio cuore, pria di perdere i sensi. Rinvenuto, appare duramente provato nel fisico: il suo aspetto sembra essere improvvisamente invecchiato di decine di anni: i capelli neri sono divemtati grigi, e profonde rughe solcano il suo splendido volto.
Ancora vagando per il piano terreno, dall’altro lato del palazzo rispetto alla biblioteca, trovano una serie di stanze che ricordano quelle dei semplici servitori di castello Vesproscuro: la camera sembra essere una stanza da bagno, una donna in tarda età lava dei panni in un grande lavandino. Un’altra donna, vecchissima, siede su una sedia, riparando un piccolo straccio. Un uomo è curvo sopra su tavolo, con arnesi da falegname in mano. Due piccoi bambini giocano ai suoi piedi. Tutti alzano la testa alla vista degl istranieri, guardandoli per un attimo prima di tornare alle loro occupazioni.
Dopo questo incontro surreale, il gruppo si dirige sulle scale di uno dei due piloni centrali, quelle che conducono al primo piano del castello. Anche qui la polvere sembra essere l’unica presenza visibile: la balconata e i corridoi sono immersi nell’oscurità appena smorzata dalle luci accese dagli eroi, che presto illuminano prima una stanza riccamente ornata, con eleganti divani e decorazioni alle porte e alle pareti, poi, dopo aver varcato un’enorme porta, i quattro si ritrovano all’interno di una stanza gigantesca, con il soffitto altissimo, decorato, come i muri, con gemme e preziosi quadri. Sfarzose stoffe di seta sono usate come tende, accanto ai muri. All’altra estremità della stanza si trova un grande trono, sopra di un piedistallo, un trono a misura di gigante, lavorato in argento, incastonato con preziose e strane gemme. Arrivando al piedistallo, il gruppo si accorge dell’illusione presente in questa stanza, che fa si che le dimensioni appaiano raddoppiate rispetto alla realtà.
Continuando a agare per il piano, gli eroi scoprono una ricca biblioteca di libri storici sui vari domini, saggi storici quali Gli anni della tristezza, Le genti delle colline di Blem, Il piccolo popolo delle colline di Flinty, Il declino degli Aerdy, etc., tutti libri che sembrano riguardare un mondo lontano e mai sentito nominare. Insieme a questi libri sconosciuti, vi sono anche copie di scritti di Van Richten.
Adiacente alla biblioteca si trova una piccola stanza con un cerchio, chiaramente di natura magica, inciso nel pavimento, con un tavolo ingombro di libri e fiale che nessuno sembra più toccare d anni.
Una scala trovata all’interno di una piccola torre conduce il gruppo verso il piano successivo,esplorando il quale si imbattono in una guardia che sta compiendo un giro di perlustrazione. La guardia è ricoperta da una pesante armatura ed armata di una spada lunga leggermente ricurva: nessun brandello di carne sembra essere rimasto attaccato alle ossa che si intravedono negl isazi lasciati vuoti dall’armatura.
Ancora vagando per il piano terreno, dall’altro lato del palazzo rispetto alla biblioteca, trovano una serie di stanze che ricordano quelle dei semplici servitori di castello Vesproscuro: la camera sembra essere una stanza da bagno, una donna in tarda età lava dei panni in un grande lavandino. Un’altra donna, vecchissima, siede su una sedia, riparando un piccolo straccio. Un uomo è curvo sopra su tavolo, con arnesi da falegname in mano. Due piccoi bambini giocano ai suoi piedi. Tutti alzano la testa alla vista degl istranieri, guardandoli per un attimo prima di tornare alle loro occupazioni.
Dopo questo incontro surreale, il gruppo si dirige sulle scale di uno dei due piloni centrali, quelle che conducono al primo piano del castello. Anche qui la polvere sembra essere l’unica presenza visibile: la balconata e i corridoi sono immersi nell’oscurità appena smorzata dalle luci accese dagli eroi, che presto illuminano prima una stanza riccamente ornata, con eleganti divani e decorazioni alle porte e alle pareti, poi, dopo aver varcato un’enorme porta, i quattro si ritrovano all’interno di una stanza gigantesca, con il soffitto altissimo, decorato, come i muri, con gemme e preziosi quadri. Sfarzose stoffe di seta sono usate come tende, accanto ai muri. All’altra estremità della stanza si trova un grande trono, sopra di un piedistallo, un trono a misura di gigante, lavorato in argento, incastonato con preziose e strane gemme. Arrivando al piedistallo, il gruppo si accorge dell’illusione presente in questa stanza, che fa si che le dimensioni appaiano raddoppiate rispetto alla realtà.
Continuando a agare per il piano, gli eroi scoprono una ricca biblioteca di libri storici sui vari domini, saggi storici quali Gli anni della tristezza, Le genti delle colline di Blem, Il piccolo popolo delle colline di Flinty, Il declino degli Aerdy, etc., tutti libri che sembrano riguardare un mondo lontano e mai sentito nominare. Insieme a questi libri sconosciuti, vi sono anche copie di scritti di Van Richten.
Adiacente alla biblioteca si trova una piccola stanza con un cerchio, chiaramente di natura magica, inciso nel pavimento, con un tavolo ingombro di libri e fiale che nessuno sembra più toccare d anni.
Una scala trovata all’interno di una piccola torre conduce il gruppo verso il piano successivo,esplorando il quale si imbattono in una guardia che sta compiendo un giro di perlustrazione. La guardia è ricoperta da una pesante armatura ed armata di una spada lunga leggermente ricurva: nessun brandello di carne sembra essere rimasto attaccato alle ossa che si intravedono negl isazi lasciati vuoti dall’armatura.
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Re: si gioca a rava!
io veramente c'avevo visto al mi mamma..e comunque gli occhi li avevo cavati io..poi se si vuole favorire i negri vabeh..
Re: si gioca a rava!
ma cos'è la fiera del favoritismo???
guarda che il primo a prendere uno scoppio da quel nano di merda è stato malkolm, che ha provato a fargli un incantesimo e n'ha buscate...se non sbaglio alla testa...solo dopo abbiamo deciso di dar fuoco alla capanna per far uscire il mostro e lì m'ha picchiato a me..
o vogliamo far finta di niente?
in tal caso ti sei scordato anche che sono alto due metri, ho uno spadone mercuriale, tre braccia per parte e una fava di sei chili
guarda che il primo a prendere uno scoppio da quel nano di merda è stato malkolm, che ha provato a fargli un incantesimo e n'ha buscate...se non sbaglio alla testa...solo dopo abbiamo deciso di dar fuoco alla capanna per far uscire il mostro e lì m'ha picchiato a me..
o vogliamo far finta di niente?
in tal caso ti sei scordato anche che sono alto due metri, ho uno spadone mercuriale, tre braccia per parte e una fava di sei chili
riassunto rava parte 6 (viva i vesproscuro!!!!)
Grazie ad un sotterfugio (quale?????) riescono ad eludere la sorveglianza, e a poter così arrivare ad una grande stanza, permeata di magia, come rivelano subito i due esperti di arti arcane del gruppo, contenente un lungo scaffale con i componenti per lanciare qualsiasi incantesimo della scuola di INCANTAMENTO.
Adiacente a questa stanza si trova un’immensa sala, come un enorme cilindro che si innalza nelle impenetrabili ombre sovrastanti. Un grande pilone si eleva verso l’alto, una colonna talmente grande che non basterebbero dodici uomini per circondarla. Una scala a spirale che sale circonda questa colonna, mentre un largo cerchio è inciso per terra, e decorato con strane rune. I muri sono pieni di nicchie, ognuna delle quali porta un’incisione, coperta da polvere, come tanti occhi che spiano i passi degli eroi. Mentre salgono lungo le scale, un aurea gelida si diffonde nell’aria, strani lamenti giungono dalle nicchie: ogni scalino viene effettuato con la paura nel cuore. Improvvisamente i quattro percepiscono delle ombre spettrali che si dirigono verso di loro, fluttuando nell’aria, portando con sé un’aurea gelida come il loro tocco.
Dopo essere riusciti a sopravvivere al freddo tocco della morte, i quattro eroi contiuano a salire la lunghissima scala a chiocciola attorno al pilone centrale, fino a ritrovarsi sospesi sul niente: le scale sembrano infatti terminare all’improvviso, lasciando sotto di sé solo l’oscuro abisso. In qualche modo, riescono a comprendere che si tratta di un pavimento illusorio, ma, rischiando la propria vita, capiscono anche che il pavimento è costellato di grandi fori, naturalmente non distinguibili dal resto del pavimento. Senza difficoltà capiscono di trovarsi all’interno della stanza dell’ILLUSIONE. Spargendo della polvere riescono quindi a raggiungere una porta che conduce ad un andito: il gruppo volta a sinistra, giunge ad una piccola stanza che dà l’accesso ad una rampa di scale; seguendola, giungono ad una larga stanza, debolmente illuminata, piena di strumenti di tortura: graticole, lance, asce, botti chiodate, e quant’altro la tetra fantasia umana abbia mai ideato per far soffrire i propri priogionieri. Molti ganci, vuoti, da bestiame, sono affissi alla parete.
( a chi si ricorda quando e dove era la stanza "delle marionette" sorpresa in regalo.....chicca buona!)
Adiacente a questa stanza si trova un’immensa sala, come un enorme cilindro che si innalza nelle impenetrabili ombre sovrastanti. Un grande pilone si eleva verso l’alto, una colonna talmente grande che non basterebbero dodici uomini per circondarla. Una scala a spirale che sale circonda questa colonna, mentre un largo cerchio è inciso per terra, e decorato con strane rune. I muri sono pieni di nicchie, ognuna delle quali porta un’incisione, coperta da polvere, come tanti occhi che spiano i passi degli eroi. Mentre salgono lungo le scale, un aurea gelida si diffonde nell’aria, strani lamenti giungono dalle nicchie: ogni scalino viene effettuato con la paura nel cuore. Improvvisamente i quattro percepiscono delle ombre spettrali che si dirigono verso di loro, fluttuando nell’aria, portando con sé un’aurea gelida come il loro tocco.
Dopo essere riusciti a sopravvivere al freddo tocco della morte, i quattro eroi contiuano a salire la lunghissima scala a chiocciola attorno al pilone centrale, fino a ritrovarsi sospesi sul niente: le scale sembrano infatti terminare all’improvviso, lasciando sotto di sé solo l’oscuro abisso. In qualche modo, riescono a comprendere che si tratta di un pavimento illusorio, ma, rischiando la propria vita, capiscono anche che il pavimento è costellato di grandi fori, naturalmente non distinguibili dal resto del pavimento. Senza difficoltà capiscono di trovarsi all’interno della stanza dell’ILLUSIONE. Spargendo della polvere riescono quindi a raggiungere una porta che conduce ad un andito: il gruppo volta a sinistra, giunge ad una piccola stanza che dà l’accesso ad una rampa di scale; seguendola, giungono ad una larga stanza, debolmente illuminata, piena di strumenti di tortura: graticole, lance, asce, botti chiodate, e quant’altro la tetra fantasia umana abbia mai ideato per far soffrire i propri priogionieri. Molti ganci, vuoti, da bestiame, sono affissi alla parete.
( a chi si ricorda quando e dove era la stanza "delle marionette" sorpresa in regalo.....chicca buona!)
marcio- Giff
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Re: si gioca a rava!
comunque gli occhi li avevo cavati io..poi se si vuole favorire i negri vabeh..
Testa a Seyan, di occhi ne avevamo presi uno a testa proprio per questo discorso della par condicio e delle quote rosa...
Una Domanda: Ma le pietre del Cuore vanno dentro gli Orsetti del Cuore?
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Re: si gioca a rava!
Lovecraftiano come luogo, chissà se prima d'arrivare a Hazalyn incontriamo pure Yog-Sototh o Nyaraloteph
Ospite- Ospite
Re: si gioca a rava!
Tralasciamo il fatto che, caro Zefiro, più insisti ad affermare il tuo ruolo, più il master si divertirà a infarcire il racconto di errori, come quello su chi riceve la martellata dal nano, troppo marchiani (un applauso per la parola "marchiano") per essere casuali, con il solo scopo di farti infuriare.
Tralasciamo questo dicevo, e parliamo di come IO abbia trovato il libro su Hazalyn, semplicemente usando l'incantesimo "Localizza Oggetto". Ho cercato l'oggetto "parola Hazalyn" (la pagina contenente tale parola, o l'inchiostro che la compone) ed ho così individuato il libro.
Tutto questo al modico prezzo di 30 anni di vita.
A questo proposito una domanda: Ma su questi 30 anni i contributi mi sono stati regolarmente versati?
Dopo aver cercato a lungo (in che modo???????) gli eroi riescono a mettere le mani su quello che sembra essere il libro
Tralasciamo questo dicevo, e parliamo di come IO abbia trovato il libro su Hazalyn, semplicemente usando l'incantesimo "Localizza Oggetto". Ho cercato l'oggetto "parola Hazalyn" (la pagina contenente tale parola, o l'inchiostro che la compone) ed ho così individuato il libro.
Tutto questo al modico prezzo di 30 anni di vita.
A questo proposito una domanda: Ma su questi 30 anni i contributi mi sono stati regolarmente versati?
Ospite- Ospite
Re: si gioca a rava!
Dopo essere riusciti a sopravvivere al freddo tocco della morte
Sopravvivere una minchia. Fu qui che il -2 alla costituzione di Malkom si trasformò in un -4. Tutto questo innestato sulla famosa costituzione del mago.
Ospite- Ospite
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